“DANCING LIGHTS”: da nhow Milano un viaggio tra luce, ritmo e trasformazione

In via Tortona 35, torna l’appuntamento con i vernissage firmati nhow Milano. Dal 3 dicembre 2025 al 21 luglio 2026, l'hotel ospita la mostra “DANCING LIGHTS”, l’esposizione dedicata all’incontro tra luce, movimento e trasformazione, in cui ogni installazione è parte di un ritmo collettivo.

Una visione che dialoga con la nuova campagna internazionale del brand “Dance nhow, Change now!”, che celebra la danza come linguaggio universale di espressione e connessione.

nhow Milano, icona del Tortona Design District, presenta la mostra “DANCING LIGHTS”, curata da Marco De Crescenzo e Marta Ballara, fruibile all’interno dell’hotel fino al 21 luglio 2026.

Camaleontico per natura, nhow Milano è lo spazio che cambia pelle, si reinventa, si lascia attraversare dalle connessioni e dalle visioni che lo abitano. In questo spirito nasce “DANCING LIGHTS”, un’esperienza immersiva in cui la luce diventa danza, la materia si fa gesto e lo spettatore entra in dialogo con il movimento. All’interno di nhow Milano, infatti, la luce non si limita a illuminare: vibra, si trasforma e si muove. È energia viva, in continua evoluzione, proprio come l’anima dell’hotel.

La mostra si sviluppa come una coreografia fluida, un paesaggio visivo in continuo mutamento. Le opere non sono statiche: respirano, si rispecchiano, si cercano. Dalla pulsazione cosmica delle Human Cosmogony di Avvassena ai riflessi specchianti di Identities; dalla sospensione meditativa di Tatjana Zonca al turbine cromatico di Dario Brevi, ogni installazione è parte di un ritmo collettivo. La luce pensa, la materia sogna, il pubblico si muove.

Una visione che si intreccia con la campagna internazionale del brand “Dance nhow, Change now!”, che celebra la danza come linguaggio universale di trasformazione, espressione e connessione. In tutti gli hotel nhow, il viaggio diventa movimento e il soggiorno performance. Ogni spazio è un invito a liberare la propria energia, a scoprire nuove prospettive, a sentire il battito dell’ambiente circostante. nhow Milano - con il suo DNA disruptive caratterizzato da design contemporaneo, esperienze multisensoriali, urban culture e spirito creativo - è il palcoscenico ideale per questa narrazione.

“DANCING LIGHTS” non è solo una mostra: è un invito a sentire il cambiamento, a muoversi con consapevolezza, a danzare nella luce. È il manifesto visivo di un hotel che non si limita a ospitare l’arte, ma la incarna, confermandosi spazio di trasformazione, hub creativo e luogo di libertà espressiva. Media partner della mostra è Hestetika Magazine, che accompagna il progetto con il suo sguardo editoriale sul dialogo tra arti visive e contemporaneità.

“Questa mostra nasce dal desiderio di far respirare e vivere l’hotel in un altro modo: qui la luce non è un dettaglio, ma un ritmo che accompagna gli ospiti e li invita a muoversi dentro l’esperienza. Con “DANCING LIGHTS” raccontiamo ciò che siamo, ovvero un luogo che si trasforma, che accoglie energie sempre nuove e che invita tutti a lasciarsi attraversare dal cambiamento”, spiega Paolo Comparozzi, General Manager nhow Milano.

Il percorso espositivo

DANCING LIGHTS accoglie lo spettatore in un flusso di energia creativa che si muove, respira e pulsa tra forme, colori e materia luminosa.

Nella lobby dell’hotel prendono vita le Human Cosmogony di Avvassena: geometrie, pigmenti e superfici iridescenti si fondono in organismi pulsanti, vibranti. La luce naturale e quella UV li attraversano, li trasformano, li fanno danzare, generando un ritmo visivo che avvolge. Ogni dettaglio vibra di energia primordiale, ogni colore sembra respirare al ritmo di un battito invisibile universale e l’osservatore diventa parte della coreografia, sospeso tra partecipazione e contemplazione. Avvassena prosegue attraverso Identities, un’installazione di specchi dorati e impronte umane. Qui, la luce non solo illumina, ma si fa danzatrice: rimbalza, si frammenta, moltiplica i riflessi, giocando con i corpi dei visitatori.

Al primo piano, la danza assume forme monumentali con Eye di Pierangelo Russo: oro e argento diventano vettori di introspezione, piccoli omini sospesi in un ritmo immobile eppure fluido, che indaga l’essenza umana e la tensione tra presenza e assenza. Corpi danzanti si muovono su una scacchiera di luce e ombra, mentre un grande occhio vigila dall’alto, simbolo di visione e controllo. Due uomini e due donne sostengono un sole radiante, trasformando il movimento in vibrazione. In questo equilibrio instabile, la danza diventa rito cosmico: tensione tra libertà e potere, materia e spirito, luce e conoscenza.

La coreografia visiva prosegue con le opere di Giulia Caruso - Bruna, Queen of Hearts, Plutone e Abbraccio - le cui figure femminili incarnano libertà, introspezione e fierezza.

Si continua con Stefano Epis, le cui grafie e tratti lirici, come nella serie Elements, sembrano fluttuare nello spazio come frammenti di pensiero sospesi tra gesto e luce. Si apre un dialogo che traduce il ritmo in linguaggio visivo. In “DANCING LIGHTS”, l’artista introduce per la prima volta il colore, attraverso texture astratte e vibranti, segnando una temporanea distanza dal consueto bianco e nero. Le grafiche scomposte si trasformano in danza: ogni lettera diventa gesto, ogni segno movimento che fluttua nello spazio. È un percorso di metamorfosi continua, in cui forma e percezione si fondono in un unico organismo vibrante.

Gabriele La Teana, invece, apre uno scenario onirico, instabile e corporeo: i suoi balli pittorici, come nell’opera Terme, sospesi tra sogno e incubo, trasformano colore e movimento in materia artistica, invitando lo spettatore a immergersi in un flusso continuo di percezioni e sensazioni.

Al secondo piano, il movimento della luce e dello spazio trova nuova centralità nell’installazione principale di Pierangelo Russo, Siamo Soli, evocativa e rituale.

Lungo le pareti Alessandra Mattè cattura l’essenza urbana della danza con fotografie che congelano attimi in movimento, corpi sospesi e gesti vibranti, trasformando lo spazio in un palcoscenico metropolitano.

Al terzo piano, il percorso culmina in un climax di energia e colore con il cromatismo liberatorio di Dario Brevi, un turbine visivo che trasforma l’osservatore in parte integrante della danza luminosa. Nella serie Noi siamo natura forme astratte, figurative e biomorfe si uniscono e si muovono liberamente nello spazio diventando parte organica e vitale del tutto.

Tatjana Zonca chiude il percorso con la sua serie dedicata al mare in cui calma poetica, superfici baciate dal sole, immagini eleganti e sospese portano a una conclusione meditativa che lascia spazio alla riflessione sul viaggio appena compiuto, sulla fragile magia dell’istante percepito. Ogni opera è passo, ogni luce battito, ogni colore gesto: “DANCING LIGHTS” non è una sequenza di oggetti, ma un organismo vivo, pulsante in un movimento imperituro.

La danza della luce attraversa tutto, accompagna, avvolge, guida sguardo e corpo, trasformando la percezione in un’esperienza totalizzante. Ballare nella luce e con la luce significa diventare partecipi di un ritmo invisibile. Abitare spazi fluidi, nel frangente piccolo o grande che sia, tra il tempo e la materia, lasciarsi attraversare dall’energia, dall’invenzione, dalla fragilità e dalla bellezza di un processo che non si conclude mai.

L'hotel nhow Milano

Fulcro d’arte, design e moda, nhow Milano è situato nel polo milanese della creatività, in via Tortona 35. Progettato dall’architetto Daniele Beretta e arredato dall’interior designer Matteo Thun, l’hotel - ricavato dalla vecchia fabbrica della General Electric, ristrutturata e riconvertita - è uno spazio multifunzionale, un hub di esperienze che ospita oggetti di design e opere d’arte tutte da scoprire, ma soprattutto da vivere. nhow Milano ribalta completamente il concetto architettonico e strutturale di spazio-hotel preferendo quello di installazione interattiva, frutto di contaminazioni di glamour e lifestyle italiano, con uno stile disruptive.

Spaziose ed eclettiche, le 244 camere di nhow Milano sono progettate per offrire un’esperienza di soggiorno fuori dagli schemi, senza mai rinunciare al comfort. Stile e design si fondono in un’estetica pop, dove nulla è convenzionale: gli arredi sono infatti componibili e modulari e ogni dettaglio è pensato per sorprendere, dalle poltrone iconiche disegnate da Matteo Thun per Frau, alle lampade della serie Choose by Artemide, che aggiungono un tocco ricercato alla vibrante atmosfera dell’hotel.

Informazioni su Minor Hotels

Minor Hotels is a global leader in the hospitality industry with over 560 hotels, resorts and branded residences across 57 countries. The group crafts innovative and insightful experiences through its hotel brands Anantara, Elewana Collection, The Wolseley Hotels, Tivoli, Minor Reserve Collection, NH Collection, nhow, Avani, Colbert Collection, NH, Oaks and iStay – and a diverse portfolio of restaurants and bars, travel experiences and spa and wellness brands. With over four decades of expertise, Minor Hotels builds stronger brands, fosters lasting partnerships, and drives business success by always focusing on what matters most to our guests, team members and partners.

Minor Hotels is a proud member of the Global Hotel Alliance (GHA) and recognises its guests through one unified loyalty programme, Minor DISCOVERY, part of GHA DISCOVERY.

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